[:it]Si dice che viaggiare serve ad aprire la mente e a trovare nuove idee.
E’ così è stato per me quando ho deciso di aprire il mio travel blog Incolombia.it che oggi è la mia fonte principale di ingressi.
Ma come è nato il tutto?
Andiamo indietro fino al 2015. Vivevo a Londra e lavoravo come manager da H&M, ero stressata e facevo qualcosa che non mi piaceva, o meglio, era interessante, perché applicavo regole d’oro del marketing e testavo direttamente i risultati. Ma ero super stressata per via dei ritmi di lavoro (16 ore al giorno, 6 giorni a settimana…) e per via della natura dell’azienda, che tende a spremere le persone più di un limone.
Quindi al ritorno dal mio viaggio di tre settimane in Colombia decisi di licenziarmi. Iniziai a lavorare part time per un ristorante (prendendo quasi più soldi di prima!), mi iscrissi nuovamente all’università per tornare a studiare quello che mi piace tanto: il marketing, questa volta applicato al digitale, e il 17 Aprile 2015 aprii Incolombia.it con l’obiettivo di cambiare l’immagine della Colombia in Italia e invitare gli italiani a viaggiare senza paure in questo bellissimo Paese.
Già dal principio avevo chiaro lo scopo e l’obiettivo: poter vivere del blog. Quello che non mi era ancora ben chiaro era il come.
Partiamo quindi dall‘obiettivo del blog: dare informazioni, in italiano, sulla Colombia.
Avevo fatto uno studio di mercato e avevo notato come, in lingua italiana, non ci fosse alcun blog che parlasse della Colombia. In realtà avevo trovato solo due articoli di bloggers che erano stati nel Paese e raccontavano la propria esperienza: una era Francesca Di Pietro (autrice del blog Viaggiare da Soli) e l’altra era Paolo Annoni (autrice del blog Scusate io Vado).
La mia strategia quindi era incentrata sul “content marketing”: scrivere articoli utili e informativi perché la gente potesse organizzarsi un viaggio in Colombia e avere informazioni reali e veritiere sullo stato del Paese.
Sappiamo tutti la “nomea” della Colombia in Italia: un Paese pericoloso, dove si produce droga e ti sparano per strada. Ovviamente tutto falso, ma la gente cerca informazioni su Internet, storie personali e raccomandazioni per capire la realtà dei fatti. Parliamo ovviamente dei consumatori attivi.
Ho iniziato quindi a scrivere ogni giorno per sei mesi articoli sulla Colombia che riguardassero la sicurezza, itinerari, come andare da un posto all’altro, interviste ad altri viaggiatori, testimonianze di chi era stato nel Paese e aveva vissuto la realtà dei fatti (un Paese tranquillo e meraviglioso in cui viaggiare!).
Tutti gli articoli erano (e sono) ottimizzati SEO, per far si che gli utenti possano facilmente trovarli su Google. Grazie all’aiuto di plugin come Yeost by SEO il lavoro è stato un successo. Oggi l’80% delle visite arriva proprio da Google.
L’altro passaggio importante che ho fatto è stato creare una pagina Facebook e un account Instagram dedicati solo alla Colombia.
Su Facebook ho sempre pubblicato oltre che gli articoli del blog, foto della Colombia con domande specifiche agli utenti per creare un alto engagement; articoli riguardanti la Colombia provenienti da siti riconosciuti ed affidabili ma anche articoli di altri bloggers per condividere le informazioni.
Su Instagram invece la strategia è stata pubblicare ogni giorno una foto della Colombia, usando come arma il copywrting cercando di “raccontare una storia” per ogni foto, usando hashtag importanti incluso profili che “repostassero” le foto migliori. Fu così che le mie foto iniziarono a essere condivise da accounts come Igers Colombia, aziende colombiane e lo stesso Ministero del Turismo Colombiano.
Poiché ogni strategia di marketing non è completa se non unita con una strategia off line, ho sempre curato molto le relazioni dirette con le persone e attori del turismo sia in Colombia che in Italia. Come?
Partecipando alle maggiori fiere del turismo in Italia (TTG, Bit) e in Colombia (Anato); contattando direttamente aziende turistiche per far conoscere il mio lavoro e offrire (nei primi tempi) visibilità nel blog e nelle mie reti sociali in cambio di servizi (tours, trasporti, notti in hotel ecc.). E infine contatti diretti con colleghi bloggers, sia per capire le loro strategie di lavoro, sia per interscambiare visibilità dei rispettivi blogs.
Per tutto il primo anno il lavoro è stato completamente gratuito, ovvero: non ho mai visto un centesimo di euro ma anzi, ho dovuto fare diversi investimenti per migliorare il mio lavoro e il blog (per esempio: una macchina fotografica di alta gamma per migliorare qualità delle immagini pubblicate!).
Poi cos’è successo?
E’ successo che il mio lavoro è iniziato a piacere, sia a Google che alle persone!
Molti miei articoli si trovavano tra le prime pagine del motore di ricerca. Diverse parole chiave molto ricercate (come “sicurezza in Colombia” o “viaggio in Colombia”) che avevo usato per diversi articoli, hanno fatto sì che questi si ritrovassero naturalmente tra i primi risultati delle ricerche. Le visite hanno quindi iniziato a crescere, così come i seguaci nelle reti sociali.
Dall’altro lato grazie a interviste rilasciate ad altri blogs, riviste e mezzi di comunicazione più o meno importanti, il mio nome iniziava a girare sul web come “esperta della Colombia”, dando maggiori visibilità al blog.
E le aziende iniziavano a vedere un’opportunità di visibilità con Incolombia.it
Quando nel 2016 venni in Colombia per vivere alcuni mesi nel Paese e poi viaggiare in Sudamerica, il direttore della Scuola di Spagnolo dove studiavo mi chiese di collaborare con loro: avrei studiato gratis nella scuola (dove una settimana di corso costava 250 dollari) in cambio di un articolo promozionale e visibilità sulle reti sociali. Così iniziò la prima collaborazione.
Sì, non ricevevo ancora soldi in cambio, ma ho avuto l’occasione di studiare 5 mesi spagnolo e avere alloggio gratuito a Medellìn e Cartagena. Cosa che non sarebbe mai successa senza l’esistenza del blog! Dopo questa esperienza nella scuola di spagnolo ho potuto iscrivermi a un master in Digital Marketing alla Universidad Complutense di Madrid. Cosa che non sarebbe stata possibile con solo 2 settimane di corso (che era quello che, ai tempi, potevo permettermi!).
Allo stesso modo, viaggiando per diversi mesi sia in Colombia che in Sudamerica, ho avuto notti gratuite, pranzi offerti e tour gratuiti o notevolmente scontati, grazie alla pubblicità offerta nel blog.
Nel mentre, avendo link di affiliazione di booking,com sul sito, le commissioni crescevano. Certo non mi facevo ricca (né tutt’ora ci campo di queste commissioni!), ma erano un grande aiuto per coprire le spese di gestione del blog come hosting, dominio e pubblicità.
Ma quando avvenne la svolta?
Dopo aver viaggiato in tutto il continente Sudamericano tornai in Colombia, dove la scuola di Spagnolo con cui avevo collaborato mi offrì un contratto di lavoro di un anno!
Avendo il tempo di stare nel Paese, i contenuti utili, anche per chi volesse andare a vivere in Colombia oltre che viaggiare, iniziarono ad aumentare. Con loro le visite al blog.
Un giorno, dopo aver assistito all’ennesimo tour della città e aver accompagnato delle amiche che vennero a trovarmi in giro per Bogotà, mi venne un’idea: organizzare local tours a modo mio. Come?
Un tour dedicato ai lettori del blog, in cui potessero vivere in un giorno la cultura colombiana appieno, scoprendo dettagli che mai avrebbero scoperto da soli o in altri tour, ricevendoli come se fossero dei miei amici che venissero a trovarmi qui in Colombia!
Così nacquero i local tours di Incolombia.it
Il primo anno (nel 2017) feci 1 tour!
L’anno successivo iniziarono pian piano ad arrivare sempre più persone, agosto fu un gran successo! I tour piacevano (e piacciono!) e Google dalla sua ha sempre aiutato, oggi anche grazie alla pubblicità di Adwords.
Un grande aiuto viene oggi da Instagram, dove tante persone mi contattano per partecipare ai tours.
Avendo un pubblico abbastanza attivo e essendo oggi l’unico blog in lingua italiana dedicato alla Colombia, riesco a collaborare con molti operatori turistici, fornendo oltre che pubblicità nel blog, consulenze di digital marketing.
Il blog stesso è stata una grande, grandissima scuola (e tutt’oggi lo è!) per imparare nozioni e strategie di marketing digitale che spesso applico per i miei clienti.
Quali sono stati quindi i passi fondamentali che mi hanno aiutato a fare crescere ed affermare il mio travel blog Incolombia.it?
- Essere utile. Non esistevano informazioni dettagliate sulla Colombia in lingua italiana: io le ho create.
- Focalizzarmi in una nicchia. Avrei potuto scrivere di “viaggi” in generale, ma sarei stata una delle tante travel blogger là fuori. Focalizzandomi sulla nicchia Colombia ho potuto creare un punto di incontro e di informazioni per chi vuole viaggiare e vivere in questo Paese.
- Costanza: la chiave principale, specialmente nel primo anno, per creare contenuti di qualità ed essere riconosciuta da Google così come da altre istituzioni.
- Networking: partecipare a fiere di settore, conoscere altri bloggers, presentarmi direttamente ad aziende è servito a fare “un nome”, a farmi riconoscere come esperta di una destinazione.
- Crederci: sono innumerevoli le persone che mi hanno detto (e continuano a dirmi) “a chi gliene frega della Colombia?”, familiari inclusi. Io ho sempre creduto in questo progetto, anche quando mi guardavano storcendo il naso quando dicevo che un giorno avrei vissuto del blog. Tutt’ora ci son persone che non capiscono come io possa aver creato tutto questo!
- Mentalità imprenditoriale: il blog è come un ristorante. Può’ avere successo o fallire nel giro di poco tempo così come dopo diversi anni. C’è bisogno di tenere sempre tutto sotto controllo, studiare la concorrenza, i cambi del mercato e rinnovarsi.
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Wow! Cara conterranea ti faccio i miei più sinceri complimenti per tutto quello che sei riuscita a creare! partendo da chi siamo, dalla nostra anima, da ciò che amiamo fare siamo in grado di compiere dei veri miracoli. Ne sei la dimostrazione!
Grazie Stefania 🙂 Noi sardi il successo ce l’abbiamo nel DNA 😉 Un abrazo